" ... Il libro della vita comincia con un uomo e una donna in un giardino e finisce con .... l'Apocalisse"

Oscar Wilde

venerdì 1 ottobre 2010

I Diritti dei figli ...

… amare qualcuno non è solo un forte sentimento,

è una scelta, una promessa, un impegno ..”

Enrich Fromm

Come ho già sottolineato nei post precedenti con Legge 54 del 2006 sull’Affido Condiviso si è fatto un grandissimo passo in avanti nella tutela dei figli che da oggetti di tutela diventano soggetti di diritto, con questo post vorrei soffermarmi più dettagliatamente su cosa siano i DIRITTI DEI FIGLI.

In primo luogo chiediamoci : “cosa dovrebbe avere un bambino nell’ambiente familiare?”

Essenzialmente tre cose:

  • La conoscenza di sé
  • La fiducia in se stesso
  • La stima di sé.

Il lavoro dei genitori in un contesto normale dovrebbe tendere a questa realizzazione.

Se il progetto familiare “fallisce” non per questo finisce la continuità educativa e la progettualità che concerne il futuro dei figli .

Il più importante potere educativo dei genitori separati è perseguire uno spazio che permetta di superare la situazione ed aiutare i ragazzi a poter essere se stessi.

I padri e le madri che effettivamente mettono in gioco le loro energie per continuare nel loro ruolo educativo, nonostante le ostilità e le ferite, salvaguardano anche se stessi e possono gioire della profonda soddisfazione della genitorialità perseguendo la scelta co-educativa che è il contrario della lotta per accaparrarsi l’affetto dei figli; ed in questo modo offrendo ai figli sicurezza e stabilità.

E’ tuttavia evidente che l’affido condiviso e quindi la bi-genitorialità, può funzionario quando è scelto da entrambi i genitori capaci di mantenere una comunicazione e un dialogo sui figli comune in modo da permettere ai figli stessi di muoversi tra l’ambiente della madre e quello del padre senza subire contraddizioni di pensiero e condotta ma anzi sentendosi protetti da una continuità di intenti per loro rassicurante.

Un affido condiviso imposto, al contrario, può creare esattamente l’opposto di quello che serve ad un bambino, con il rischio che egli possa soffrire di più dovendosi dividere tra due stili di vita diversi, diventando così un “pendolare” senza punti di riferimento.

Inoltre, in questo caso, i figli potrebbero diventare le vittime di un contenzioso tra i genitori che, dovendosi mettere “d’accordo” per legge su ogni singola questione, possono creare tensioni e pretesti ed infinite e ripetute occasioni di scontro fino ad arrivare all’immobilismo e all’impossibilità di decidere ogni volta cha manchi l’accordo salvo il ricorso al giudice che decide per loro.

I diritti dei figli sanciti dalla nuova legge consistono in:

  1. Mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con ciascun genitori
  2. Ricevere da entrambi i genitori: cura – educazione – istruzione ; tenendo conto delle : capacità – inclinazioni naturali – aspirazioni dei figli
  3. Conservare rapporti significativi con i parenti di ciascun ramo genitoriale.

Per quanto riguarda il primo diritto la novità rispetto al vecchio ordinamento consiste nel fatto che mentre prima era previsto il diritto ad entrambi i genitori ad avere rapporti con i propri figli , ora la situazione si è ribaltata e il soggetto di diritto diventa il figlio, a cui in caso di separazione spetta l’inalienabile diritto di avere un rapporto continuativo con entrambi i genitori.

Si tratta quindi di individuare nel caso concreto quali potrebbero essere le modalità di frequentazione che esprimano la bi genitorialità perché questo non diventi un solo concetto teorico bensì un reale momento nella vita dei figli.

Qui emerge il grande ruolo che potrebbe avere un percorso di Mediazione Familiare nel facilitare ai genitori a recuperare uno spazio pacifico di gestione e di organizzazione che tenga conto che sono sempre genitori e che lo scioglimento della loro coppia non deve significare per i figli perdere un genitore.

Il secondo diritto puntualizza ulteriormente il dovere dei genitori, già sancito dall’Art.147 del Codice Civile, di mantenere, istruire ed educare i figli tenendo conto delle sue personali inclinazioni.

Mantenere => è il dovere del genitore non solo di far fronte ai bisogni fondamentali del figlio ma anche a tutte quelle attività dirette al suo sviluppo psico-fisico.

Educare => è il dovere del genitore di dare al figlio quei valori e quegli strumenti di orientamento nei confronti del mondo secondo i principi etici e morali collegabili ai diritti inviolabili della persona.

Istruire => è il dovere dei genitori di far sì che il figlio acquisisca una capacità professionale e lavorativa nel rispetto delle proprie doti e aspirazioni.

Il terzo diritto stabilisce il riconoscimento del diritto del minore all’affetto e all’amore che viene alimentato dalla rete di sostegno e di vicinanza affettiva della famiglia in senso allargato. Il riconoscimento di questo diritto comporta come conseguenza che non è legittimo in caso di separazione escludere i nonni e le famiglie di origine di entrambi i genitori dalla vita dei figli.

Diritti quindi da tenere ben presenti nel momento in cui si sceglie di dividere le proprie strade … il matrimonio finisce ma la relazione genitoriale è INDISSOLUBILE!!!!

1 commento:

  1. Ti sto parlando di un ragazzo padre,
    che si è preso la responsavbilità di crescere i suo figli prendendoli alla madre
    all' epoca tossico dipendente.
    Gli assistenti sociali gli dicono che non può avere una relazione perchè i figli potrebbero subirne conseguenze negative...
    Fino a che punto questo è giusto?
    Lui ha 34 anni i bambini ne hanno 8 e 10.

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