" ... Il libro della vita comincia con un uomo e una donna in un giardino e finisce con .... l'Apocalisse"

Oscar Wilde

venerdì 26 novembre 2010

Le reazioni dei figli alla separazione: linee guida (II parte)



Allacciandomi al post precedente, continuo con le successive fasi di sviluppo e le conseguenti reazioni di fronte ad una separazione dei genitori.


TERZA INFANZIA: 5-11 ANNI

capisaldi dello sviluppo:

  • relazioni con i coetanei e rapporti con la comunità
  • sviluppo del senso morale
  • empatia e maggior controllo delle emozioni
  • sviluppo dell’immagine di sé in rapporto a competenze e abilità

Giunti a questa età i bambini hanno una maggiore capacità di parola e cominciano ad avere una comprensione più sottile delle relazioni e delle loro difficoltà. Hanno anche una maggiore idea della complessità delle relazioni fra gli adulti e possono essere consapevoli che alcuni amici, vicini o compagni di scuola hanno i genitori separati. In una visione più positiva, a questa età i bambini possono cominciare a capire che la situazione può anche cambiare in meglio e non necessariamente in peggio.

conseguenze della separazione:

  • possibile tristezza
  • espressione diretta del dolore e della collera
  • paure concernenti denaro, cibo, abitazione
  • comprensione empatica di uno o entrambi i genitori con possibile intesa/ condanna di uno dei due (schierarsi)

rischi:

  • scarso rendimento scolastico (peggioramento)
  • possibili stati depressivi
  • preoccupazioni relative al divorzio, verbalizzazione ansiosa
  • tentativi di riunire i genitori con acting-out (malesseri, scarso rendimento scolastico, mutismo, ecc.)
  • bugie e inganni superiori alla norma

In questa fase il bisogno principale dei bambini risiede nella “Guida” da parte del genitore che deve essere presente come elemento di contenimento e di stabilità. L’assenza del genitore produce in questo caso paura ed insicurezza ma anche vergogna rispetto ai coetanei con tendenze a diventare aggressivi e momenti di ritiro.

PREADOLESCENZA E ADOLESCENZA: 12-18 anni

capisaldi dello sviluppo

  • emancipazione psicologica: ulteriore strutturazione dell’identità
  • “lutto” per la perdita dell’infanzia; dipendenza; ricerca di protezione in famiglia
  • gestire gli impulsi sessuali
  • confrontarsi con le regole della società

A questa età i figli hanno un’idea più complessa delle problematiche che si manifestano quando finisce un rapporto di coppia. Essendosi lasciati alle spalle il “chiacchiericcio” dell’infanzia e avendo dato inizio ad una vita sociale che esclude decisamente i genitori possono inoltre rivelarsi assai poco comunicativi, parlare poco o non parlare affatto con il padre o la madre di quello che sta accadendo in casa e cercare magari conforto negli amici. Gli adolescenti cominciano a diventare coscienti della propria sessualità e a muovere i primi passi verso la costruzione di relazioni complesse. E’ quindi probabile che, a differenza dei figli più piccoli, siano consapevoli della natura sessuale dei rapporti tra i partner o gli ex partner e si formino un opinione in merito.

conseguenze della separazione:

  • l’assenza di una famiglia intatta con cui confrontarsi può portare ad una emancipazione precoce o incompleta (p.es. ricerca di un partner anziano da cui ricevere protezione)
  • sentimenti di imbarazzo nei confronti della propria famiglia
  • possibile svalutazione di uno o entrambi i genitori
  • irritazione o disgusto per la vita sessuale dei genitori
  • gli amici e gli impegni vengono collocati al primo posto

rischi:

  • possibili acting-out (droga, promiscuità sessuale, fughe, sette, ecc.) alla ricerca di un senso di appartenenza
  • adolescenza ritardata: desiderio di restare bambino
  • dubbi sulle proprie capacità; investimenti eccessivi nelle relazioni o rotture improvvise

Anche se a questa età la separazione non è generalmente un evento imprevisto, tutta via le difficoltà psicologiche , specialmente degli adolescenti, si aggravano. La sensazione improvvisa di aver perso il senso di stabilità acquisita nell’infanzia con le sue tranquillizzanti certezze, il non riconoscersi fisicamente, mentalmente e affettivamente, l’attraversare un senso di esclusione dalle vecchie sicurezze senza avere ancora chiaro verso quale territorio si sta andando, la tristezza e la rabbia per ciò che si lascia, l’eccitazione e la paura per quello che si sta diventando, sono alcuni dei sentimenti che si trovano nel cuore degli adolescenti. E’ quindi necessario trovare un nuovo adattamento per poter superare i comportamenti conflittuali determinati dallo stress e dalla particolare vulnerabilità del momento. In questa età il bisogno dei ragazzi è di avere nel genitore un modello ma anche un “limite” all’espansione. In questa fase perciò è fondamentale che i genitori non producano disorientamento con la loro assenza e si sforzino a non essere distratti e permissivi bensì a porsi come guide affettuose e nello stesso tempo autorevoli per non perdere quel riferimento educativo e di sostegno necessario in questo delicato momento dello sviluppo.

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