" ... Il libro della vita comincia con un uomo e una donna in un giardino e finisce con .... l'Apocalisse"

Oscar Wilde

lunedì 4 ottobre 2010

Attaccamento e .... relazione di coppia



“Tutti noi, dalla nascita alla morte siamo al massimo della felicità quando la nostra vita è organizzata come una serie di escursioni, lunghe o brevi, dalla base sicura fornita dalle nostre figure di attaccamento…” John Bowlby

“Stare in relazione” è la condizione naturale degli esseri umani, come naturale è respirare, vivere immersi nell’atmosfera. Nell’arco della vita umana possiamo considerare fondamentali le relazioni familiari, in particolare la relazione madre-bambino, e la relazione con il partner che in differenti modi è improntata dallo stile delle relazioni primarie, come abbiamo visto nel post precedente.

La coppia si fonda su di un profondo coinvolgimento emotivo che agevola lo sviluppo e l’espressione di quell’intimità relazionale già vissuta nel rapporto con la madre e che conferma all’individuo il suo valore in quanto essere umano con le proprie specificità, ivi compresi i propri limiti.

Bowlby per primo ha sottolineato l’importanza dello schema di attaccamento che si struttura nel bambino e persiste nell’adulto.

La teoria dell'attaccamento ci fornisce, quindi, una cornice evolutiva all'interno della quale è possibile comprendere meglio alcune dinamiche di coppia. Infatti le modalità con cui ci leghiamo affettivamente ad un‘altra persona riflettono il modello strutturatosi nel rapporto madre-bambino, poiché proprio su questa relazione precoce si basano le rappresentazioni mentali di se stessi, dell’altro e di se stessi in relazione con l’altro.

Sostenere che un bambino ha un attaccamento vuol dire che egli avverte il bisogno di percepire la vicinanza ed il contatto fisico con una persona di riferimento, soprattutto in particolari situazioni.

Secondo Bowlby l'attaccamento è un qualcosa che perdura nel tempo, si struttura nei primi mesi di vita intorno ad un'unica figura, più sovente con la madre, dato che è la prima ad occuparsi del bambino, ma, come Bowlby ritiene, non sussiste nessun dato che avalli l'idea che un padre non possa diventare figura di attaccamento nel caso in cui sia lui a dispensare le cure al bambino. La qualità dell'esperienza definisce la sicurezza d'attaccamento, e di conseguenza gli “stili di attaccamento”, in base alla sensibilità e disponibilità del caregiver (madre/padre) e quindi la formazione di modelli operativi interni (MOI), che andranno a definire i comportamenti futuri (relazioni).

Gli “stili di attaccamento” furono in seguito sviluppati da Mary Ainsworth attraverso la creazione e standardizzazione della “Strange Situation”, una pratica sperimentale in cui un bambino tra i 12 e i 18 mesi) veniva sottoposto, in un ambiente protetto e per un brevissimo periodo, alla separazione dalla madre. Questo serviva a studiare la reazione del bambino in alcune fasi ben precise:

  • Nella fase di gioco quando era ancora presente la mamma
  • Nella fase di separazione dalla mamma
  • Nella fase di rientro della mamma

Pertanto, sulla base di come il bambino esplorava ed interagiva con l’ambiente durante queste tre fasi, osservando soprattutto la sua reazione al rientro della madre, veniva classificato lo “stile di attaccamento”.

L’esperimento ha fatto emergere 4 “stili di attaccamento”:

SICURO => Quando la madre lo lascia solo con un estraneo protesta intensamente, tuttavia si autoplaca in breve tempo avendo interiorizzato la figura materna (costanza dell’oggetto), è certo che la sua assenza è solo temporanea. Al ritorno della mamma è felice ed affettuoso e riprende tranquillamente il gioco.

Le madri di bambini con attaccamento sicuro sono stabilmente disponibili a rispondere positivamente alle richieste di vicinanza e conforto. E’ una madre affidabile che non lo frustra nelle sue richieste di vicinanza e conforto.

Il suo Modello Operativo Interno sarà del tipo: “io so di essere gradevole e accettabile, io so di essere degno di amore”.

Da adulto mettera’ in atto una modalità di relazione e di interazione con il mondo basata sull’esplorazione e la sperimentazione, riuscendo a rispettare la dimensione e la libertà dell’altro.

La sua relazione di coppia sarà : l’Amore Sicuro , per lui sarà semplice riconoscere con precisione le persone a cui legarsi sentimentalmente. Egli, infatti, inconsapevolmente, si lascerà coinvolgere in relazioni che confermino i suoi modelli interni “sicuri”. Di conseguenza, si orienterà verso persone per lo più sicure, che dimostrino palesemente i propri sentimenti, e con cui poter condividere in maniera comunicativa i momenti tristi e quelli felici della propria esistenza, in modo da confermare la propria percezione di persona degna di essere amata e curata. Inoltre, avendo avuto esperienza di un rapporto di totale fiducia con la propria madre, tenderà a dar vita a legami sentimentali poco ossessivi, basati, cioè, sulla fiducia reciproca, utilizzando il proprio partner come base sicura da cui dipendere, ma allo stesso modo, da cui partire autonomamente, per le continue esplorazioni dell'ambiente circostante.

INSICURO-EVITANTE => nel momento della separazione non protesta, non segue la mamma e quando torna dopo una breve separazione evita ogni contatto con lei, continua a giocare distogliendo lo sguardo da lei o volgendole attivamente le spalle. Ha interiorizzato una madre interna indisponibile, assente .e quindi di conseguenza una spinta all’autocura.

Le madri di bambini con attaccamento evitante si dimostrano sensibilmente propense a ignorare o respingere le richieste di vicinanza dei figli. Mimica rigida nell'interazione col bambino o mimica che esprime il desiderio di tenerli a distanza.

Il Modello Operativo Interno sarà del tipo: “Io sono sgradevole e sarò rifiutato, quindi meglio stare distante” anche se il suo bisogno più grande è proprio la vicinanza ma la paura del rifiuto è troppo grande da superare. per cui le proprie emozioni di vulnerabilità diventano qualcosa che si deve evitare di esprimere, creando così una certa incoerenza fra ciò che si prova e ciò che si ritiene accettabile provare.

Da adulto svilupperà relazioni interpersonali scarse e “a distanza”, non solo fisica ma anche emotiva, caratterizzate da un forte impulso all’indipendenza, con difficoltà ad esprimere emozioni, ad essere empatici e a dare sostegno.

La sua relazione di coppia sarà: Amore freddo e distaccato. L'imperativo categorico di un individuo con questo tipo di attaccamento consisterà, durante la propria esistenza, nel non farsi coinvolgere emotivamente nelle relazioni interpersonali instaurate, e la sua vita sarà improntata tutta sul desiderio di conquista di un'autonomia e autosufficienza personale che escluda, in caso di necessità, il ricorso agli altri, considerati individui inaffidabili e su cui contar poco. Questa vera e propria strategia di vita, in realtà, non è altro che una misura di prevenzione contro il rischio di ulteriori delusioni, dovute ad esperienze di eventuali rifiuti.

AMBIVALENTE/RESISTENTE => Quando la madre lo lascia solo con un estraneo protesta intensamente , tuttavia non appare per nulla rassicurato dal suo ritorno, infatti le si aggrappa coprendola di baci ma anche di schiaffi (forte ambivalenza).

La figura materna interiorizzata è caotica ed imprevedibile; è presente una forte componente ansiogena.

Il Modello Operativo Interno sarà del tipo: “Io non so se gli piaccio” e quindi le proprie emozioni vengono manifestate con forza e continuità per controllare i possibili movimenti di allontanamento dell’altro.

La sua relazione di coppia sarà : l’Amore Ossessivo. Egli sarà più volte trascinato dal vortice della passione, pensando di aver trovato la persona giusta. In realtà, andrà incontro ad idealizzazioni eccessive di persone che presentano, al contrario, proprio quei tratti caratteriali che egli stesso odia. Inoltre visto l’imprevedibilità e l’ambivalenza del suo legame di attaccamento, svilupperà un modello di persona da amare in maniera discontinua e ad intermittenza. Da ciò ne consegue che quando all’interno di una relazione amorosa prevarranno i modelli positivi del sé, come persona degna di amore, allora penserà di essere amato profondamente e rispettato dal partner, ma quando prenderanno il sopravvento i modelli negativi del sé, come persona vulnerabile e non degna di amore, allora sarà facilmente trascinato nel tunnel della gelosia più estrema, dando vita ad una relazione ossessiva, possessiva e autoritaria: non mancano, talvolta, reazioni di aggressività fisica piuttosto violente. l problema principale del soggetto insicuro-ambivalente è che “…rimane sempre nella fase dell'innamoramento. La sua ansia da separazione è sempre all'estremo. Il suo amore è sempre ossessivo. Il suo odio è sempre travolgente. La possibilità di esplorare il mondo, di essere contento e di amare sulla base della sicurezza che può offrire una relazione consolidata sono per lui dimensioni sconosciute.

DISORIENTATO/DISORGANIZZATO => al momento del distacco va in totale scompenso per la minaccia della perdita, al ricongiungimento l’atteggiamento è di tipo psicotico, con alternanza di tentativi di avvicinamento e fuga. La mamma si presenta totalmente chiusa in se stessa, nel suo dolore e nelle sue paure che comunica al figlio specialmente con il non verbale, lo sguardo.Il sentimento che emerge è paura.

Il Modello Operativo Interno sarà: “Tu mi stai facendo male ed io ti devo distruggere, l’altro è nemico e mi farà del male.

La sua relazioni di coppia sarà: l’Amore Patologico. Volontà di dominio sull’altro fino all’eliminazione, estrema conflittualità: ciò che tiene insieme i partner è il malessere che si provocano vicendevolmente, confermando le loro credenze. Il caos interiore che caratterizza un individuo con questo tipo di attaccamento gli rende assai arduo superare le prove e le difficoltà che ciascuno di noi incontra regolarmente sulla propria strada. Egli cercherà disperatamente delle relazioni ma per lui l’altro è un nemico che gli farà del male, l’incapacità quindi di sceglier partner affidabili provocherà solo un susseguirsi di esperienze emozionali intense e drammatiche fra loro disconnesse: collera, vuoto affettivo, noia, terrore di essere abbandonato, accasciamenti ed esaltazioni improvvise.

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